Ricerca

Come l'Uomo del Faro

dai tuoi occhi io vedo il mare

come un deserto

il giorno comincia con la foschia

roccia nera in rappresentanza di un ulivo
nella nebbia, fra le rocce ingiallite

Buttato fuori da un giardino incantato,
Al sole cocente di un cielo d’ottone
Seduto e sudato, nella foschia ti respiro,
macchie di fumo attorno,
profumo di incendio
Non era l’incenso
quel ricordo sbiadito.

Sopra i massi rotti, le pietre bruciate
un nuovo giorno comincia con la foschia.
ma è tutto fumo attorno,
solo macchie di muschio.

un cielo d’ottone in una notte di sole.

è come un deserto affacciato sul mare.

Il valore delle cose

Il nonno consegnò al nipote una chiave arrugginita e disse: “Ecco, nipote mio, un regalo da parte mia. Questa è una Ford Model T, un’auto vecchia come il tempo. Vedi se riesci a venderla.”

Il giovane, con lo scetticismo nel cuore, si mise in viaggio alla ricerca di un compratore per quell’antico rottame. Il primo posto che visitò fu una concessionaria locale, dove un venditore dai modi smielati gli lanciò un’occhiata sospettosa. “Guarda che pezzo d’arte,” disse con un sorriso falso. “Posso offrirti una somma stratosferica di 500 euro. Penso sia un affare per te.”

Il giovane, non del tutto convinto dall’entusiasmo del venditore, decise di cercare altrove. Attraversò strade polverose e città abbandonate, con l’auto che gracchiava e scricchiolava con ogni chilometro. Le risate e gli sguardi increduli dei passanti sembravano inseguirlo, come fantasmi del passato.

Finalmente, dopo aver percorso chilometri e chilometri, giunse in un angolo sperduto della campagna, dove trovò un garage decrepito. Un anziano meccanico con i capelli arruffati e le mani sporche di grasso lo accolse con un sorriso di meraviglia. “Beh, beh, cosa abbiamo qui?” disse con sarcasmo. “Una Ford Model T? È stata un’eternità dall’ultima volta che ne ho vista una. Ma sai, non credo valga molto. Direi che possiamo arrivare a… oh, facciamo 200.000 euro.”

Il giovane, sbalordito dal repentino cambio di tono, tornò dal nonno e raccontò la storia dell’auto e quanto valesse. Il nonno rise, una risata profonda e burbera, e disse: “Vedi, ragazzo mio, il valore degli oggetti dipende molto dalle persone a cui li presenti. Non tutti sono in grado di coglierne il vero significato. Ma tu hai avuto il coraggio di cercare tra le pieghe più oscure della realtà, e hai trovato qualcuno che capiva.”

Noite e Luar

Noite e luar
eu queria cantar
Vamos embora que ainda crece
vamos tentar
Deixa a dor que voce
Leva dentro que tem
Lembra de nos, meu bem,
vamos juntos a cantar

Dentro de mim eu queria saber
Onde estava a vida sem
Voce ao lado meu
Tudo era tao frio
E voce aconteceu
Perto de mim ,meu bem
Vamos juntos a cantar

Deixa la a dor

Tudo va acontecer
Eu preciso perdao
Deixa as duvidas vem

Deixa la amor
Tenho beijos na mao
Eu preciso perdao
eu te quero pra mim

Noite e luar
eu queria cantar
Vamos embora que ainda crece
vamos tentar

Deixa a dor que voce
Leva dentro que tem
Lembra de nos, meu bem,
vamos juntos a cantar

–  Patrizia Laquidara  –

A cosa pensi?

e ora?
dimmelo.
a cosa stai pensando?

dietroilmare

giorni di ordinaria follia

Non credo ci sia niente di meglio al mondo di una musica che possa accompagnarti lungo un viaggio.
una compilation da ascoltare e riascoltare nei momenti di sole e nei giorni di luna.
una canzone. una musica. un ricordo

Stasera come non mai, ho voglia di di scrivere, di bere, di fumare, di suonare, di ballare e di impazzire.

NON TOCCARE.
come un’onda che prende piano piano forma,  accompagnata dal vento si inoltra nei meandri più lontani dell’oceano. una melodia che scivola lenta sui tasti di quel piano. una penna che vuol raccontare di un pensiero che prende forma solo quando vibra quella corda dentro.
nuvole di velluto che danzano nel cielo.

quella strada
un muretto fatto di incontri e scontri
di sguardi, di complicità e di sorrisi del cuore
quelli che restano senza andare via. che sono forse solo tuoi, ma così intensi che ti sembra di riuscire a toccarli soltanto chiudendo gl’occhi.

e stasera penso a te, chissà dove sei.
non importa. ovunque tu sia ti sento dentro, forte forte, come il più bello degl’abbracci. non avevo considerato cosa significava crescere, fino ad oggi. forse fino a ieri.
e c’è che può darti tutto ciò di cui puoi aver bisogno, basta saperlo incoraggiare nella maniera giusta, senza forzature, senza sbavature.
sai, non avevo considerato cosa potesse significare crescere.
fino ad oggi. o forse fino a ieri.

e mi piace ascoltare quella musica.
mi ricorda notti d’estate passate chiuso. stretto stretto ad aspettare una telefonata. quando ancora non esistevano sms. quando ti bastava affacciarti dalla finestra per vedere un bagliore. quando potevi sentirti vicino con poco. con quelle cose che restano davvero per sempre. perchè sono lì e fanno parte di te.

è un mistero da creare
un gioco cominciato
in un’inusuale confidenza
nel diario dentro te

di un sorriso che ti investe
pubblica inquisizione
in un mondo triste e solo
come alberi senza foglie
di cieli senza nuvole
e di mari senza onde

una volta ti ho vista andar via
al tramontare del sole
dove sei andata
giocando con il vento
con la pioggia dentro gl’occhi
dove sei andata
giocando con il vento
con la pioggia dentro gl’occhi

loro che camminano.
camini sul filo più alto
sei un ballerino sul filo più sottile
non tieni conto mai del pericolo
e nemmeno dei consigli
i tuoi passi sono proibiti
ma con la conoscenza del tuo peccato
butti il tuo amore agli sconosciuti
e attenzione al vento

danzi attraverso gli usci
solo per vedere cosa troverai
senza che nulla interferisca
con le foglie della tua mente
e quando finalmente riappari
nel punto da dove sei entrata
hai buttato tutto il tuo amore agli sconosciuti
e attenzione al vento

prendo l’amore oltre all’oro
e la mente oltre la materia
per fare quello che fai e che devi
quando le cose che tieni
possono cadere e frantumarsi
o scorrere attraverso le tue dita come polvere
è un mistero da creare
un gioco cominciato
in un’inusuale confidenza
nel diario dentro te

una volta ti ho vista andar via
al tramontare del sole
dove sei andata
giocando con il vento
con la pioggia dentro gl’occhi
dove sei andata
giocando con il vento
con la pioggia dentro gl’occhi

Sopra la follia

Accadono cose che sono come domande.
Passa un minuto, oppure anni, e poi la vita risponde.

in cammino, lungo un ramingo viaggio.
un viaggio fatto di circostanze e di distanze, di pensieri, di emozioni, di gioie e dolori
Tutto. Tutto ciò che incontrerò negl’occhi delle persone che incrocerò in questo viaggio.

Aspettiamo la vita.

aspettare il sorgere del sole, come ogni giorno accade.
e non importa se oggi piove e domani pure. Il sole sorge, anche quando piove.
E non importa se  brucia dentro un mare di nuvole. Lui brucia anche se non lo tieni stretto tra le mani come fosse una candela.
Hai mai preso una candela tra le mani?
Hai mai acceso una luce che ti permettesse di vedere oltre il tuo naso, oltre le tue paure, oltre tutti gli scogli a cui sei abituato sbattere per il troppo vento?
La luce c’è e  lei resta lì.

“perchè la vita è un brivido che vola via. è tutto un equilibrio sopra la follia.
sopra la follia…

in cammino

ogni tanto fai una sosta. ti fermi, scruti l’orizzonte e ti perdi nelle meraviglie che la natura può offrire.
a volte c’è un paesaggio splendido, bellissimo.
e ti viene voglia di avvicinarti.
di sfiorarlo.
di toccarlo con mano.
e mentre sei lì ad ammirare, cominci a sentire odore di bruciato
ma sei così preso dallo splendore che non ti accorgi che sei tu a bruciare.
che il fuoco ti sta annientando.
non importa.
il bello è più forte del dolore.
ed io voglio continuare a toccare.
ed io voglio continuare.
voglio voglio voglio.
vaffanculo se lo voglio.
è più importante.
e senti di essere pronto a morire per quello splendore.
ti senti che sei disposto a tutto,  davvero a tutto.

ma piano piano senti il dolore che ti pervade, dapprima gl’occhi.
poi la mente.
ed infine il cuore.

non vuoi sposare la tua mano, vuoi continuare a far parte di quel mondo.
vuoi restare immerso per sempre. fino a morirne.
chiudi gl’occhi. stringi i denti. soffri in silenzio.

ma poi succede qualcosa di strano, qualcosa di inspiegabile.
appena apri gl’occhi ti rendi conto che quel paesaggio non esiste più. il brutto è che non è mai esistito.

che strana la vita
bastarda.

Occhi

il vento piano piano cala, sento sulla mia pelle la leggera brezza che mi sfiora come ali di farfalla.

la pioggia piano piano smette di cadere giù, la sento come brina che sfiora i miei occhi.

adoro la sera. mi piace perchè cala il silenzio tutto attorno. anche dentro, in fondo all’anima.
sono quei momenti in cui dovrei comprendere, capire, percepire, pensare, viaggiare, cantare, ballare.

la notte piano piano si avvicina e la sento mia. e stasera no.
non verrò da te.
c’è un silenzio quaggiù.
lo senti il cuore?
e respirerò tutta l’aria che c’è.
respiro forte forte forte come il grano in mano al vento
ma non verrò.

sai, a volte basta guardare il cielo.
c’è una pace lassù, oltre le stelle.
ci sono luci, colori, forse mondi interi. ma ho bisogno di me.
svegliarmi nel sole, svegliarmi di luna e di mare,

colline, fiumi azzurri nel cuore che conosco, che attraverso e che vorrei offrire.
ma non stasera.
stasera no.

sarò pioggia che piove.
sarò vento.
sarò fiume e nuvola.
sarò io, semplicemente
senza troppo pretendere.
senza gl’occhi tuoi a farmi compagnia.
senza dirti più che bella sei

ho visto gl’occhi tuoi
quando scende la bellezza in fondo al cuore
come vorrei..
come sei bella….

I porcospini

Un gruppo di porcospini.
in una giornata fredda, si stringono vicini per proteggersi
con il loro calore. All’inizio stanno bene, ma dopo
un po’ cominciano ad avvertire le spine degli altri, allora
sono costretti ad allontanarsi per non sentire il dolore.
Poi il bisogno di calore li spinge nuovamente a riavvicinarsi,
e ancora ad allontanarsi, così che i porcospini
sono continuamente sballottati avanti e indietro, spinti
da due mali.

I difetti, le abitudini, i comportamenti o le esigenze
degli altri sono le spine, ognuno ha le sue.
Alcuni porcospini però sono in grado di produrre molto calore interno.
Questi riescono a trovare la giusta distanza dagli altri o addirittura a rinunciare a stare con loro.

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